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Giocare con le mani … e non essere villani – 12.06.2016

Vi  propongo tre giochi con le mani:cinesi01

1- Le ombre cinesi  –  In Cina è una vera e propria forma d’arte il Teatro delle ombre.   Ma ognuno di noi si è divertito a farle almeno una volta !

 

 

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2 – Le mani dipinte –  Questa tecnica incrocia la body painting con le ombre cinesi, e  riscuote l’interesse internazionale quando nel 2000 alcuni artisti cominciano la loro ricerca sulle “Mani Animali”.

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3- Gli intrecci  –  Servono cinquanta centimetri di spago, ed è necessario giocare in due persone.   Lo spago si deve incastrare tra le mani e usando le  dita si dovranno formare delle figure diverse: la caramella, la culla, lo stendino, il letto, il diamante …..

Basta un pezzo di legno ! – 21.02.2016

image 1Una volta per giocare bastava un semplice pezzo di image 2legno, che nelle mani del bambino diventava  di volta in volta ciò di cui aveva bisogno per i suoi giochi.  Anche adesso ! Vi mostro questo “pezzo di legno” prodotto dalla ditta americana Elephant Playthings, dalla designer Sherry Diaz, che insegna a lavorare il legno nella scuola Waldorf di Chicago.  La tavola cavalcabile è stato il primo oggetto ad essere messo in produzione. Si tratta di un giocattolo ispirato al metodo Waldorf per cui i bambini devono essere liberi di sviluppare la propria creatività.image 3
La tavola/gioco può essere molte cose, soprattutto per un bambino:  una tavola di equilibrio, di un gioco a dondolo, di uno scivolo, un ponte, un tunnel, uno sgabello, una catapulta, una roccia. Può essere tutto questo e molto di più, per un bambino e la sua fantasia.

Evviva il maltempo ! – 07.02.2016

download (5)Oggi piove; ma non bisogna per forza restare tappati in casa quando fuori imperversano pioggia, vento e gelo.  Con il giusto abbigliamento, e un po’ di fantasia, ci si può divertire un sacco lo stesso.  La pioggia tamburella sui vetri delle finestre, tintinna sulle foglie, sgocciola dagli alberi, scroscia sul metallo, squilla sulle pozzanghere …. ogni materiale e situazione crea la sua musica !  dresda_pioggia_musicale_coverProcurati contenitori di varie forme e materiali che suonino sotto la pioggia: pentole, vecchi barattoli di latta, scatole di plastica, tubi di alluminio, un ombrello rovesciato. Confronta i rumori prodotti dai vari materiali sotto la pioggia, o sotto una grondaia, e divertiti ad ascoltare il concerto, e a dirigerlo spostando i vari elementi.  Quando tornerai a casa e ti sarai asciugato per bene, una cioccolata calda sarà il bellissimo premio per un Grande Direttore d’Orchestra.    (ispirato dalla lettura di  “Evviva il maltempo – più di 70 attività da fare con pioggia, vento e neve” di F. Danks e J. Schofield – Editoriale Scienza)

 

Il giocattolo costruiscilo da te ! – 11.05.2014

I giocattoli possono essere “passivi” o “attivi”.  Passivi sono quelli che vengono usufruiti e come-creare-il-proprio-arconon stimolano la fantasia del bambino, attivi si intendono quelli che diventano strumenti di crescita.   Quando poi il giocattolo te lo realizzi da solo, diventa “superattivo” perchè diventa gioco anche il solo costruirlo.   E’ ovvio che cercare il ramo giusto, lo spago adatto, le freccie più equilibrate pergruccia spada realizzare il tuo primo arco, aiuterà a sviluppare le prime forme di abilità manuale e il concetto di tecnologia.   Realizzarlo con una gruccia per abiti dismessa introdurrà ai concetti del pensiero laterale, e a quelli del riuso (oggi così in voga).   Ma dalla vecchia gruccia potresti realizzare anche una spada, e allora il gioco si fa ancor più vario.  downloadMi accusate di essere un guerrafondaio ?  Noooo, io ho giocato tanto “alla guerra” ma sono un pacifista convinto !  Comunque se non volete correre questi rischi, aiutate i vostri bambini a costruire una casetta con gli scatoloni di cartone, e porrete le basi per una carriera di architetto o di ingegnere.buraTTINO  Se invece volete un figlio o un nipote grande attore, aiutatelo a realizzare dei burattini con cui farà divertire gli amici e i parenti.  Insomma papà, mamme, zii, nonni ….. diamoci da fare !

RECAI PIACER – 02.03.2014

Non occorre spendere molti soldi per comprare i giocattoli ai propri figli e nipoti.  cruciverba Anzi i giochi più creativi si fanno senza giocattoli (vedi già mio post del 02.02.2014), perchè aiutano di più degli altri ad esercitare la fantasia.   Anche la fantasia e la creatività hanno bisogno di fare ginnastica !   E’ bellissimo giocare anche con le sole parole, come sappiamo ogni volta prendiamo in mano una Settimana Enigmistica.   E’ molto divertente per esempio cercare di comporre delle parole, e in seguito quando saremo diventati più bravi delle frasi, palindrome, cioè che possono essere lette in entrambi i sensi. palindromo grafico  Non è poi così difficile come può sembrare in un primo tempo !   Con i  bambini  si può cominciare con le parole più semplici tipo ANNA e OTTO, e saranno poi loro a scovare qualche parola più difficile tipo INGEGNI e RADAR. palindromo più lungo del mondo.    Basta fornir loro le tessere dello Scarabeo (un gioco in scatola molto diffuso) , o addirittura farle loro realizzare con carta forbici e penna.   Se si divertiranno cercheranno frasi un po’ più complesse tipo PARLO CON IL RAP o RECAI PIACER, fino magari ad arrivare maestri del palindromo con frasi del tipo I TOPI NON AVEVANO NIPOTI.  Non serve superare record …. ma divertirsi in modo NON passivo, è già un bel risultato.   E poi sai la soddisfazione !

Giocare senza giocattoli – 02.02.2014

Entrare nella stanza di un bimbo ai giorni nostri equivale spesso ad entrare in un negozio di giocattoli !   Naturalmente non è stato sempre così;  ma sicuramente per i genitori d’oggi è più semplice “comprare un giocattolo” che “mettersi a giocare con il proprio figlio”.   ImmagineNon voglio certo dire che una volta era meglio di adesso, ma solo che il gioco senza giocattoli è più divertente e formativo !   Facciamo degli esempi: il racconto di una fiaba, il nascondino, la battaglia navale con penna e carta, sono giochi vecchi come il mondo, economici (non di tempo), da giocare in due.   E coi giochi di gruppo ci si diverte ancora di più, e nello stesso tempo rappresentano uno strumento molto efficace per potenziare nel bambino competenze che al giorno d’oggi  vengono esercitate sempre  meno, quali la socialità, lo spirito di appartenenza al gruppo, la condivisione ed il rispetto delle regole.                     cucinareFra i classici ricordiamo: un – due – tre – stella ! ; guardia e ladri; scalone o campana; moscacieca  … e tanti altri che resistono al tempo.   Ma per un bambino, almeno prima di andare a scuola, giocare con il proprio papà e/o con la mamma e/o col fratellino, è il massimo !   E allora diventa gioco imitare la mamma che prepara il pranzo, il papà che lava i piatti, il lavoro dei genitori, le olimpiadi viste alla televisione con tanto di medaglie e di bandiere….. Basta stimolarli, basta star loro vicini, regalargli un po’ del proprio  tempo … che è il regalo più bello che possiamo far loro.

La casa sull’albero – 16.01.2014

Chi non ha sognato da bambino di avere in giardino una casa sull’albero ?   nido_umano2Uno spazio tutto proprio in cui isolarsi a  giocare immersi nella Natura.    Ma magari da bambino non avevamo neanche il giardino (con relativo albero), e il sogno era svanito prima ancora di cominciare !   Qualcuno per fortuna c’è riuscito a  realizzare questo sogno, ed io ho voluto documentarne alcuni .   C’è la casa-nido di Jayson Fann (foto in alto),  l’artista californiano che le realizza rigorosamente con rami raccolti dagli alberi per sperimentare come ci si sente a “dormire come gli uccelli”.  C’è quella avveniristica free_spirit_spheres3 realizzata in Canada da Tom Chudleight:  una sfera  sospesa nel vuoto (qui a fianco) che promette panorami mozzafiato.   Assieme ad alcune sue gemelle compone le Free Spirit Spheres , una specie di “villaggio nella foresta.   Ci sono le 02 TreeHouse , una serie di case molto cool (foto qui sotto)  realizzate in struttura metallica e tessuto impermeabile antistrappo, che vengono vendute on-line da un minimo di 25.00002 treeHouse fino a 52.000 dollari.   Ma voglio finire questa mia carrellata con l’immagine di una casetta sugli alberi tradizionale e abbordabile dal punto di vista economico.                               E con un auspicio: sarebbe bello se in alcuni Parchi delle nostre città si installasse  una casa sull’albero … per tutti quei bambini che  casa-sull-alberonon hanno il  giardino !

Mi diverto col mio cognome – 06.01.2014

Si può giocare con tutto … anche col proprio cognome, come faccio spesso io. stella bimbi  Per esempio l’immagine dei bambini che unendo  le proprie gambe  formano una stella, l’ho usata a fianco del mio cognome in un lavoro  sulla SCUOLA, l’immagine della stella di Natale, l’ho usata pochi giorni fa per fare gli auguri agli amici, firmandomi STELLAdiNATALE paolo.   E gli esempi con le immagini potrebbero essere moltissimi.     Sì, certo, il mio cognome aiuta, ma con un po’ di fantasia, non sono pochi i cognomi  con cui si possa giocare.   E si può giocare non solo con le immagini, ma anche con le parole. stella di natale Per esempio a me piace firmarmi  Paul Star fingendomi un regista inglese, oppure Pablo Estrella ed ecco creato un celebre torero spagnolo , o  Paul Etoile ed eccomi trasformato in un ballerino dell’Opèra di Paris … e potrei continuare a lungo, visto che il mio cognome è traducibile in tutte le lingue del mondo, e il mio nome quasi altrettanto.   Ma mi sono divertito anche con i nomi dei miei figli: alla primogenita Anna (nome scelto anche perchè palindromo), dopo pochi giorni dalla nascita avevo già composto la NINNA ANNA, che le ho cantato per anni.   Al secondo ho scelto il nome di Rocco, perchè speravo che diventasse una ROCKSTAR (avendo io il papà che è stato professore di musica ci tenevo !)   Quando ero più giovane mi è capitato di camminare di notte a fianco di una bella fanciulla e indicarle Stella Paolo nel cielo …  Funzionava !  Oppure considerare che ogni volta che entro in un albergo questo “aumenta di una stella” e quindi diventa automaticamente più prestigioso.               Sì, va be’,  forse la mia è una malattia …. ma è una malattia divertente; e spero contagiosa.