La Grammatica della fantasia è il titolo di un bellissimo libro scritto da Gianni Rodari (1920 -1980). Come dice il sottotitolo, é un'”introduzione all’arte di inventare storie”, ed è l’unico volume di Rodari che non è di narrativa, ma ha un contenuto teorico. Nasce ufficialmente a Reggio Emilia, dalla paziente trascrizione a macchina da parte di una stagista di alcuni appunti scritti intorno agli anni ’40 e rimasti a lungo dimenticati.
Il libro, edito nel 1973 con le stampe della Piccola Biblioteca Einaudi, si sviluppa in 45 capitoli, che affrontano altrettanti temi cari alla poliedrica attività di scrittore e di studioso di Gianni Rodari. “Inventare e disegnare un fumetto è un esercizio di gran lunga più utile, a tutti i fini, che svolgere un tema sulla festa della mamma o su quella degli alberi”. “E’ bello vantarsi di qualcosa ….. il lettore faccia conto che io stia giocando a quel gioco che la psicologia transazionale chiama – Guarda mamma come vado bene senza mani -“. ” Nella Scuola la creatività dovrebbe essere al primo posto. E il maestro ? Si dovrebbe trasformare in un animatore, in un promotore di creatività”. Quelle che ho riportato sono solo alcune delle numerose frasi che ho sottolineato nella mia copia, che spesso riprendo in mano per “cercare di capire”. Di questo libro mi piace tantissimo il titolo; nel libro sono contenuti tantissimi spunti di riflessione; ma soprattutto trovo geniale e generoso che per lunghi anni della propria vita Rodari abbia cercato di mettere a fuoco una materia tanto impalpabile e importante quanto quella della Fantasia e della Creatività.