Da due giorni sono iniziati i mondiali di calcio in Brasile che ci accompagneranno per circa un mese: come non parlarne ? Ma lo facciamo naturalmente a modo nostro. Il calcio d’inizio dei Mondiali, davanti a molti milioni di spettatori in tutto il mondo,
è stato dato da una persona paralizzata , che si è alzata dalla sedia a rotelle, ha fatto qualche passo, e ha calciato il pallone. Una scena di alto valore simbolico, che da’ molta speranza a milioni di persone in carrozzina che in un futuro non molto lontano potranno “riprendere” la posizione eretta ! Il “miracolo” tecnologico è possibile grazie all’esoscheletro, una impalcatura hi-tech interattiva che avvolge corpo e testa, ed è stato progettato apposta per questa occasione da una collaborazione internazionale di neuroscienziati. Per arrivare al debutto del 12 giugno, l’esocheletro è stato sperimentato per mesi da otto pazienti brasiliani, uomini e donne fra i 20 e i 40 annni
paralizzati dalla vita in giù, che hanno imparato a indossarlo e utilizzarlo. L’armatura funziona registrando l’attività elettrica cerebrale della persona, interpretandone le intenzioni (per esempio salire un gradino o calciare una palla) e traducendole in azione. A renderlo possibile è uno speciale casco, costruito con una stampante 3D, fornito di sensori che captano i segnali del cervello. Quello del 12 giugno è stato un piccolo calcio per una sola persona (volendo parafrasare parole famose) ma una grande performance per tutti quelli che vorrebbero, e un giorno potranno, rialzarsi dalla sedia a rotelle. Cosa centra tutto questo con la progettazione giocosa ? Più gioia di così, con la progettazione, la puoi provocare ?