Se quando pensate alla scultura, vi vengono in mente solo busti di marmo e bronzi massicci, non avete mai visto le leggerissime sculture volanti di Janet Echelman.
Ebbene si, le sculture dell’artista americana sono quanto di più lontano dalle pur splendide opere che possiamo ammirare nei musei perchè fluttuano dolcemente nel cielo come ectoplasmi che aleggiano sulle nostre città. Sono realizzate con reti, esaltate nella composizione dei loro volumi dal colore delle luci proiettate su di esse, e mutano forma col
vento e cambiano colore in base alla luce naturale o artificiale trasformandosi in modi sempre nuovi e sorprendenti, tanto da sembrare vive. Pur prendendo spunto dalle semplici reti artigianali fatte a mano dai pescatori, la tecnica col tempo si è evoluta e perfezionata. Ormai le installazioni di Janet Echelman sono create con reti di fibre supertecnologiche, resistenti al vento, alle intemperie e ai raggi UV e progettate con l’aiuto di ingegneri e software di modellazione sviluppati apposta per lei. Ma nonostante questo retroscena tecnologico, le sue sculture volanti rimangono comunque affascinanti e poetiche. Interesseranno i miei follower ? Uno di sicuro: il mio amico Mario Martinelli !
Belle! Ma sono veramente “volanti” o sono appese? Se sono volanti, come stanno su? Se non lo sono sarebbe bello inventare un modo per farle volare veramente.
Grazie Paolo, conosco queste installazioni e le immagino piuttosto aleggiare sul paesaggio di un luna park. Non voglio dispiacerti ma preferisco mille volte la notte col suo buio, col suo silenzio. Anche semplicemente nelle tue foto queste forme, nonché bellezza, mi sembrano arrecare strepito e violenza nel notturno respiro urbano.