Arte di strada o arte urbana (street art in inglese) è il nome dato dai media a quelle forme d’arte che si manifestano in luoghi pubblici, spesso illegalmente, con varie tecniche: spray, stickers, stencil, proiezioni video, sculture, etc. Ogni artista che pratica street art ha le proprie motivazioni personali, che possono essere molto varie. Alcuni la praticano come forma di sovversione, di critica o come tentativo di abolire la proprietà privata, rivendicando le strade e le piazze; altri più semplicemente vedono le città come un posto in cui poter esporre.
La street art offre infatti la possibilità di avere un pubblico vastissimo, spesso molto maggiore di quello di una tradizionale galleria d’arte. Gli esempi potrebbero essere infiniti, ma mi piace mostrarne alcuni che trasformano elementi esistenti con un po’ di ironia. La street art è una evoluzione del movimento graffitaro i cui albori risalgono già fin dai primi anni ’90. La street art nasce all’estero, e si sposta in Italia nei primi anni 2000 con l’emersione di tre scuole riconducibili a Milano, Bologna e Roma. Anche i temi affrontati sono infiniti; dalla semplice decorazione fino alla comunicazione di tematiche sociali quali la necessità di libertà d’espressione, il pacifismo, la brutalità della repressione poliziesca, la conformità della morale a regole di sola facciata, il rispetto della libertà sessuale e di coscienza.